Sequestro di diverse tonnellate di carne di cavallo in Belgio. Una parte del lotto di questa carne risulta già venduta in Italia

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L'Agenzia Federale per la Sicurezza della Catena Alimentare (FASFC) belga ha sequestrato venerdì molte tonnellate di carne di cavallo di una società belga dopo che aveva ricevuto informazioni dalle autorità francesi nel contesto dell'identificazione di frodi evidenziate in Francia.
Le autorità francesi hanno avviato indagini sulla presunta frode per l'identificazione dei cavalli durante il primo trimestre del 2013. Gli equini, che provenivano da individui, centri equestri e laboratori farmaceutici, dove erano utilizzati per la produzione di siero equino purificato, sarebbero stati rivenduti per il consumo.
La Francia ha informato il Belgio, che il 23 dicembre, 17,5 tonnellate di questa partita di carne erano state consegnate ad una società belga.
La FASFC ha sequestrato in loco parte di queste carni, congelate, senza prelevare dei campioni in questa fase in attesa di nuove istruzioni da parte delle autorità francesi. La carne in questione, proveniente da questa presunta frode, tuttavia, nel frattempo era stato mischiata con altra per formare una partita totale di 82 tonnellate di carne. Questo lotto potrebbe essere comunque rintracciato.
Tra febbraio e marzo 2013, 1,6 tonnellate di questo lotto erano già state vendute come carne fresca in una ventina di macellerie in Belgio.
Nell'impresa sono state sequestrate circa 16,8 tonnellate di questo lotto di carne. La maggior parte del lotto è stata distribuita in tutta Europa, particolarmente in Francia, in Olanda ed anche in Italia. La FASFC ha informato le autorità competenti dei paesi interessati.
In un comunicato contenente una dichiarazione dal procuratore della Repubblica di Marsiglia, dottor Brice Robin, l'agenzia federale belga ha dichiarato che il sequestro in questione non è stato fatto perché le carni sono inadatte al consumo in quanto nocive per la salute umana. La frode è prima di tutto amministrativa e non sanitaria, come confermato dal portavoce dell'agenzia federale Jean-Paul Denuit. Quest'ultimo ha aggiunto in tal senso che le autorità francesi hanno inviato al Belgio informazioni e non un avvertimento.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione che ha più volte richiamato l'attenzione delle autorità e dei consumatori sulle numerose frodi che riguardano il commercio di carni nell'area UE, quest'ennesima truffa alimentare dimostra che esistono problemi di identificazione dei cavalli ma anche di altri tipi di animali, in vari paesi europei.
Mentre l'associazione ribadendo quanto denunciato dalle agenzie alimentari belga e francese, ha sollevato molte volte questo problema, è da rilevare che sia la Commissione europea che le autorità italiane non hanno ancora espletato azioni concrete per armonizzare i controlli in diversi Stati membri per la corretta applicazione delle normative europee in tutta l'Unione.

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