Settantenne di Trani muore per intossicazione da listeria dopo avere mangiato olive nere
Società le ritira per possibile contaminazione nei prodotti ancora sigillati

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Un uomo contrae batterio killer dopo avere mangiato olive nere e muore. La moglie non le ha mangiate. Mentre le autorità continuano ad indagare sulla morte del 70enne di Trani deceduto nell’ospedale di Bisceglie, dopo aver contratto l’infezione da listeria, il punto vendita di corso Vittorio Emanuele 290 a Trani, gestito da Megagest srl, è stato chiuso temporaneamente su disposizione delle autorità sanitarie, in seguito al riscontro di una contaminazione batterica di Listeria monocytogenes in alcuni campioni di olive prelevati nell’ambito di controlli effettuati presso il punto vendita. Secondo i risultati dei tamponi eseguiti dal personale del Sian (il Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione e del servizio veterinario) dell’Asl Bat, analizzati poi dall’Arpa, l’uomo ha contratta l’infezione dopo aver mangiato olive nere al forno vendute nel supermercato di Trani. Il banco degli alimentari del supermercato è stato messo sotto sequestro dalla Procura locale. E tracce evidenti del batterio sono state riscontrate anche sul bancone e negli utensili utilizzati per servirle. Nel frattempo, i primi esiti riguardanti analisi svolte dall’azienda nell’ambito del proprio piano di autocontrollo sembrano rilevare la presenza della contaminazione in campioni di prodotto ancora sigillati e non ancora commercializzati. Su queste evidenze sono in corso accertamenti ulteriori anche da parte delle autorità. In via del tutto volontaria e precauzionale, già da diversi giorni Megagest ha interrotto la vendita di olive in tutti i punti vendita, sospeso l’approvvigionamento dai fornitori potenzialmente coinvolti e avviato nuove analisi e verifiche ambientali interne su tutta la rete. Sul caso è stata aperta un’inchiesta per capire dove il batterio sia penetrato. Le olive, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” provengono da un’azienda di Margherita di Savoia che però le fornisce in confezioni sigillate da tre chili.