Sì al danno alla vita di relazione per la depressione post-incidente
Carriera stroncata: 62 mila euro al ragioniere costretto a rinunciare al praticantato da commercialista
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Il danno non patrimoniale? Uno e trino. «Uno» perché unico, secondo la giurisprudenza di legittimità, è il pregiudizio che ricade sotto l'ombrello dell'articolo 2059 Cc, in contrapposizione all'altra, tradizionale categoria, quella del patrimoniale; «trino» perché è legittimo liquidare la voce di danno alla vita di relazione, accanto al biologico e al morale, nonostante la guerra alle duplicazioni nei risarcimenti dichiarata dalle Sezioni unite civili della Cassazione con la sentenza 26972/08: si deve sempre applicare il principio dell'integralità del ristoro, cercando di compensare tutti gli effetti negativi determinati dal sinistro sul valore-uomo. È legittimo, allora, risarcire la depressione post-incidente seguita alla patologia contratta a causa dell'incidente. Passando poi all'altra categoria nata dalla summa divisio, risulta altrettanto legittimo liquidare equitativamente in quasi 62 mila euro il danno patrimoniale futuro per il giovane ragioniere costretto a interrompere il praticantato per diventare commercialista. È quanto emerge da una sentenza depositata il 26 maggio 2011 dalla terza sezione civile della Suprema corte.
Valutazione ex ante
La vittima dell'incidente, investito da un motoscafo nel mare di Sicilia, riporta lesioni che lo portano a isolarsi: il giovane si chiude in sé stesso. Aveva una carriera davanti e una passione sportiva da coltivare per l'atletica pesante: non potrà coltivare nessuno dei due interessi. Ed è preda di crisi depressive. Risultato: va confermato il risarcimento equitativo di 41 mila euro a titolo di danno alla vita di relazione, accanto al biologico (51 mila) e a quello morale (25 mila). Il danneggiante non riesce a provare dove sarebbero le duplicazioni, specie di fronte a una valutazione «prudenziale» del morale nella misura del 50 per cento rispetto al biologico. Inconferenti anche le censure rivolte contro la liquidazione del danno patrimoniale futuro per la carriera da commercialista stroncata: anche se questa voce fosse stata inquadrata nella perdita di chance anziché nella perdita di capacità di guadagno - concludono i giudici con l'ermellino - il risultato non sarebbe cambiato.
Dario Ferrara