Sicurezza alimentare: ancora rischioso il consumo di anguille per contaminazione di diossine e PCB. Prorogata l'Ordinanza del Ministero della salute.

Anguilla

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Rimane dunque vietato agli operatori del settore alimentare di immettere sul mercato o commercializzare al dettaglio le anguille provenienti dal Lago di Garda destinate all'alimentazione umana. Lo ha deciso il Ministero della Salute che con la proroga all'ordinanza introdotta nel 2011 conferma per altri dodici mesi i divieti di vendita e consumo alimentare di anguille.
L'ulteriore rinvio ministeriale si basa sulla relazione acquisita in data 21 maggio 2014 su parere del laboratorio nazionale di riferimento per le diossine e i PCB in mangimi e alimenti destinati al consumo umano. Anche il Centro di referenza per l'epidemiologia veterinaria, la programmazione, l'informazione e l'analisi del rischio (COVEPI), ha condiviso il contenuto della valutazione dei livelli di contaminazione di diossine e PCB in campioni di prodotti ittici del lago di Garda. In tale rapporto si evidenzia la necessita' di mantenere in vigore le misure di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda, previste dall'ordinanza ministeriale del 17 maggio 2011.
Nel 2011, gli esiti del Piano per il monitoraggio dello stato di contaminazione dei prodotti ittici del lago di Garda hanno evidenziato la contaminazione delle anguille per presenza di PCB diossina-simile a livelli tali da determinare al superamento del limite previsto dal regolamento (CE) 1881/2006 per la somma di diossine e PCB diossina simili.
Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", sottolinea che la valutazione del rischio evidenziava che i livelli di contaminazione riscontrati nelle anguille e l'elevata proporzione di anguille contaminate non consentono di garantire la compatibilita' del consumo umano di queste specie ittiche, rendendo necessaria la proibizione della vendita e del consumo di anguille pescate nell'intero bacino del lago di Garda, come misura di salvaguardia per la salute pubblica. Nel caso delle diossine e dei PCB diossina-simili sono necessari anni per ridurre la concentrazione di queste sostanze nell'organismo umano. Per le donne che desiderano una gravidanza non è quindi possibile abbattere questi livelli senza escludere completamente il pesce dalla dieta (nonché altre potenziali fonti di diossine e di PCB diossina-simili) per diversi anni prima del concepimento. Tuttavia, le donne che consumano fino a due porzioni di pesce grasso alla settimana non superano la dose settimanale tollerabile provvisoria per diossina e PCB diossina-simili, sempre che facciano attenzione ad altre possibili fonti presenti nella dieta in modo da non superare la PTWI.
Pertanto il Ministero della Salute ha disposto che il termine di validita' dell'ordinanza del Ministro della salute 17 maggio 2011 sia ulteriormente prorogato di dodici mesi.

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