Sterilizzazione forzata: la Corte europea di giustizia ha ancora condannato la Slovacchia per la sterilizzazione di donne rom
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La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha emesso una nuova sentenza nel 2012, esattamente la terza, condannando la Slovacchia per la sterilizzazione forzata di donne rom. Tre donne rom avevano presentato una denuncia alla Corte europea nel 2004, sostenendo di essere state forzate a sterilizzarsi presso l’ospedale di Krompachy (regione di Kosice). Le due donne oggetto dell’ultimo verdetto dovranno essere risarcite per 28.500 e 27.000 euro, oltre alle spese di giudizio.
Nella decisione la corte ha nuovamente confermato che la sterilizzazione senza il consenso informato è un’ingerenza nei diritti umani fondamentali di una donna garantita dal Trattato europeo e altre leggi internazionali che la Slovacchia obbliga. La CEDU aveva già emesso due sentenze che confermano l’avvenuta sterilizzazione forzata di donne rom in Slovacchia. La prima è arrivata nel novembre 2011, la seconda nel luglio 2012. Gli indennizzi delle prime due cause sono stati di 31.000 e 30.000 euro. Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” nella nuova Europa, il “genocidio” attuato attraverso la barbara pratica della sterilizzazione delle donne rom, grazie anche a queste sentenze sembra essere definitivamente archiviato. Anche in Italia la discriminazione verso i rom resta forte. Il pregiudizio causa ancora scuole separate, povertà allarmante, disoccupazione altissima, difficile accesso ai servizi sociali, proprio ora che con l’allargamento a Est i rom sono diventati 9 milioni, la più grande minoranza europea.