Svizzera, consigliera comunale in aula con figlio neonato: cacciata
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Una granconsigliera comunale di Basilea, in Svizzera, che ha portato il suo bambino addormentato, in una riunione di assemblea è stata espulsa dall'aula. La donna ha portato il figlio di soli due mesi a una riunione dell'assemblea municipale di Basilea Città, ma il presidente del Gran Consiglio le ha chiesto di andarsene. La donna è stata dapprima allontanata e quindi riammessa in aula perché potesse votare. "Secondo i regolamenti, solo i politici, membri dello staff e i funzionari della città possono andare in assemblea", ha detto un funzionario dell'Assemblea. Sul tema è intervenuta anche una forza politica che ha rivendicato una sospensione dei lavori parlamentari per far luce sulla situazione giuridica relativa alle madri elette. Alla fine il presidente del parlamento ha ceduto, permettendo alla deputata Verde di tornare in aula con il figlio e di votare. A maggio dello scorso anno, la senatrice Larissa Waters portò in assemblea il suo piccolo e lo allattò al seno in aula suscitando scalpore in Australia, segnando un passaggio della storia politica del Paese oceanico, prima donna ad allattare il suo neonato in parlamento. In base ai precedenti regolamenti, i bambini erano banditi dal parlamento australiano. In Islanda allattò al seno anche la deputata Unnur Bra Konradsdotti. L'espulsione, avvenuta per decisione del presidente del Gran Consiglio, suscita l'indignazione e per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, fa luce sulla situazione giuridica e sui regolamenti interni relativi alle madri elette come rappresentanti del popolo. Le donne continueranno a fare bambini e se vogliono essere al lavoro e prendersi cura del bebè, la realtà è che ci dobbiamo adattare.