Tre statunitensi fanno causa all'OMS: avrebbe coperto la pandemia.
Chiesti i primi risarcimenti ma per la legge americana l’Agenzia ha l’«immunità funzionale»
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Le dichiarazioni del presidente USA, Donald Trump, contro l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno sortito un primo effetto: tre cittadini di New York hanno fatto causa all’organizzazione in orbita ONU, ritenendo che questa avrebbe coperto la pandemia. Al momento sarebbe la prima azione legale contro l'Agenzia internazionale, e la causa avviata in un tribunale federale di White Plains, nella contea di Westchester. Secondo i tre cittadini americani, la colpa principale sarebbe la grave negligenza per la gestione e risposta al Covid-19. È possibile leggere nell’atto introduttivo che l’OMS «Ha gestito male la risposta al virus e le informazioni, impegnata in un insabbiamento della pandemia in Cina e ha contribuito o causato la successiva diffusione del virus in tutto il mondo, compresi gli Usa e lo stato di New York». I soggetti che si ritengono danneggiati si chiamano Richard Kling, di professione medico, Steve Rotker e Gennaro Purchia. In particolare, Kling e Rotker sono di New Rochelle, il primo focolaio dell'emergenza nello Stato federale più colpito dall’emergenza. Un’iniziativa che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, al contrario del possibile clamore, si rivelerà molto probabilmente un «buco nell’acqua», così come riferito dai giuristi statunitensi, stante «l'immunità funzionale» concessa all'Oms in tali casi, dalla stessa legge americana.