Troppe frodi per l'extra-vergine di oliva. Sotto accusa le bottiglie vendute a prezzi stracciati, lo Sportello dei Diritti chiede analisi a campione su tutto il territorio nazionale
L'artifizio pare che sia continuato per anni, fino a quando gli addetti ai controlli hanno compreso che la presenza eccessiva di alchil esteri poteva essere considerata un indice di frode alimentare anche perché un olio trattato in questo maniera dopo poco tempo, circa tre mesi, ripresenta le stesse caratteristiche, si ossida facilmente e ripropone un sapore mediocre e di pessima qualità.
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Giungono da ogni parte d'Italia le segnalazioni sull'adulterazione dell'olio extra vergine di oliva miscelato con olio deodorato. L'ultima in ordine viene a seguito di un'analisi 68 campioni di extra-vergine dell'Arpa di Ascoli Piceno che ha verificato che un terzo circa degli extra-vergini comprati nei supermercati locali si può considerare fuori norma per l'eccessiva presenza di alchil esteri.
L'eccesso di questa sostanza nei campioni potrebbe secondo Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti", far ipotizzare a truffe ai danni dei consumatori, perché sarebbe indicativa della circostanza che le olive prima della spremitura risulterebbero state schiacciate, ammaccate o fermentate. Ed, infatti, se il contenuto di alchil esteri risulta inferiore a 75 milligrammi per chilo a tale dato corrisponderebbe una scarsa quantità di olive di cattiva qualità e quindi l'olio può considerarsi extra-vergine, quando viene superata tale soglia l'olio non può essere più venduto come extravergine. Per ovviare all'inconveniente perchè un olio con queste caratteristiche arriva a presentare cattivo odore ed ha quindi costi bassissimi rispetto ad un olio di buona qualità, alcuni produttori senza scrupoli lo deodorano in condizioni "blande" (in modo da non lasciare segni evidenti del trattamento) e lo miscelano all'olio extra-vergine vero così potendo imbottigliarlo e venderlo a prezzi stracciati sui nostri supermercati.
L'artifizio pare che sia continuato per anni, fino a quando gli addetti ai controlli hanno compreso che la presenza eccessiva di alchil esteri poteva essere considerata un indice di frode alimentare anche perché un olio trattato in questo maniera dopo poco tempo, circa tre mesi, ripresenta le stesse caratteristiche, si ossida facilmente e ripropone un sapore mediocre e di pessima qualità.
Non resta che invitare tutte le autorità competenti, a cominciare dalle Agenzie Regionali per l'Ambiente e dai Nas, ad avviare controlli a campione delle bottiglie di olio-extravergine su tutto il territorio nazionale al fine di verificare anche l'importante dato della presenza di alchil esteri ed evitare così il perpetuarsi di queste frodi alimentari in danno dei consumatori.