UE: tre e-shop su quattro non rispettano le norme di protezione dei consumatori
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A seguito di uno verifica in tutta l’Unione Europea che si è conclusa nel novembre 2011, la Commissione ha concluso che dei 333 siti web controllati che vendono giochi, libri, video e musica da scaricare su PC o telefonino circa il 76% non sembrano rispettare le norme di protezione dei consumatori. Nell’operazione, che ha visto partecipare anche Norvegia e Islanda che non sono membri UE ma non l’Irlanda (per mancanza di fondi), si è notato che ben 254 siti devono essere ulteriormente investigati per la loro dubbia conformità alle normative comunitarie a tutela dei consumatori. In particolare, a non quadrare sono le norme in materia di pubblicità e le informazioni chiave sui costi e le caratteristiche dei contenuti digitali che consentono ai consumatori di prendere decisioni consapevoli.
Infatti secondo i dati UE, cresce la percentuale dei cittadini che acquistano contenuti digitali online: in media, il 79% dei consumatori europei ha utilizzato servizi di musica on-line e il 60% giochi online nel corso degli ultimi 12 mesi. Secondo fonti industriali, il volume degli scambi di download musicali nell’UE è stato di 677 milioni nel 2010, mentre i soli consumatori di Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Belgio secondo le stime avrebbero speso nel 2011 circa 16,5 miliardi di euro nei giochi online.
A quanto dice la Commissione, i problemi rilevati stanno principalmente su clausole abusive inserite tra i regolamenti, diritti di recesso incompleti, e informazioni mancanti su identità e indirizzo del gestore del sito. Un altro studio commissionato dalla UE ha poi rivelato che quando i giochi digitali da scaricare sono pubblicizzati come gratuiti, in realtà spesso comportano qualche tipo di pagamento in una fase successiva.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, poiché siamo oramai a Natale e stiamo pensando a fare qualche regalo, magari cercando di risparmiare con un acquisto online è il caso di stare bene attenti a quale sito ci si collega. Al contempo la nostra associazione si adopererà affinché l’ autorità nazionale contatti le società che gestiscono i siti per chiarire la loro posizione e fare le integrazioni del caso.