Un inferno di fuoco per fuga di gas in mare.
E’ accaduto in un campo petrolifero nel Golfo del Messico. Lo Sportello dei Diritti: Le trivellazioni offshore sono dannose per l’ambiente e pericolose per l’uomo
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Immagini infernali quelle che giungono dal Golfo del Messico. Una fuga di gas da un metanodotto sottomarino ha provocato un impressionante incendio in mare, con fiamme sulla superficie e gorgoglio dell’acqua. Il sinistro è avvenuto al largo di Ciudad del Carmen, a ovest della penisola dello Yucatán. Come riferisce la compagnia petrolifera messicana Petróleos Mexicanos (Pemex), la fuoriuscita e il conseguente rogo sono iniziati alle 5.15 di giovedì (le 12.15 in Svizzera). A essere interessato dal malfunzionamento è stato un condotto del diametro di 12 pollici a 150 metri dalla piattaforma satellite KU-C, nel campo petrolifero di Ku-Maloob-Zaap. Sempre secondo la compagnia, l'incidente ha fatto immediatamente scattare i protocolli di sicurezza previsti per questo tipo di episodi, con l'intervento d'imbarcazioni di spegnimento da tre località costiere. Alle 10.45 (le 17.45 in Svizzera) la situazione sarebbe stata nuovamente sotto controllo, con le fiamme domate e l'emissione di gas interrotta grazie alla chiusura delle valvole del gasdotto. Non si registrano feriti. Pemex non ha fornito dettagli sulla quantità di gas fuoriuscito o il possibile danno ambientale provocato dall'incidente. Si è limitata a garantire che «realizzerà un'analisi delle cause profonde» del sinistro. Gli spaventosi filmati dal Golfo del Messico, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, mostrano al mondo che le trivellazioni offshore che continuano a danneggiare il Golfo del Messico, sono dannose per l’ambiente e pericolose per l’uomo.