Un percorso di guerra i marciapiedi divelti di via Bormida e via Giammatteo a Lecce. Protesta a suon di fotografie
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Marciapiedi dissestati, le segnalazioni arrivano dai cittadini che, con tanto di corredo fotografico, documentano aree cittadine che necessitano di interventi di adeguamento. Un vero e proprio reportage fotografico trasmesso alla nostra mail, mette ancora una volta a nudo la gravissima situazione di degrado in cui si dibattono quei quartieri che non rappresentano il vero e proprio centro cittadino della città di Lecce. E' il caso di Via Bormida, nel tratto che va da Santa Rosa fino al viale che porta verso il Rione Salesiani, ridotta per i pedoni ad una strada piena di insidie. A determinare lo stato di pericolo sono state le radici degli alberi piantati diversi anni fa, i cui apparati radicali sono cresciuti parallelamente al suolo e non in profondità ed ora che sono stati tagliati e sradicati lungo il marciapiede delle vie hanno creato un vero e proprio percorso di guerra. Gli alberi, si sa, crescono in altezza ma al tempo stesso si espandono anche nel sottosuolo con il complesso apparato delle radici che “cercano” continuamente spazio e quindi producono una continua pressione verso la terra che le circonda. Nel caso specifico, però, le radici di Via Bormida si sono fatte largo lungo tutto il marciapiede, provocando danni visibili e pericolosi disagi per chi in quella strada deve camminarci a piedi una volta e nel rimuoverle una volta abbattuti, gli addetti ai lavori, hanno praticamente divelto la pavimentazione. Insomma sarebbe ora che l’assessorato ai lavori pubblici affrontasse con decisione il problema di queste vie. E’ stata una pura miopia, non realizzare a suo tempo su di un importante collegamento tra i due Rioni, marciapiedi adeguati alla grandezza degli alberi che vi erano stati piantati o nel sostituirli con altri alberi più adatti a vivere nei contesti urbani. I frequentatori del viale, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, chiedono che i marciapiedi siano rimessi a posto, per garantirne la percorribilità in sicurezza, prima che qualcuno, non faccia un capitombolo. In questo caso per il Comune sarebbe una brutta gatta da pelare.