USA: maxi richiamo per allerta epidemia da salmonella collegata al pollo farcito congelato. Richiamo per 1,7 milioni di sterline. Lo segnala oggi l'Ufficio americano della sicurezza alimentare che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo

pollo farcito richiamato

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La USDA, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America e l'Ufficio federale della sicurezza alimentare statunitense, hanno lanciato un'allerta alimentare. Un'azienda alimentare con sede a Maine sta richiamando 1.707.494 libbre di pollo, temendo che potrebbe essere contaminato da salmonella trovata prima del consumo che può essere al centro di una recente epidemia che si estende in diversi stati. L'epidemia, che si è manifestata tra aprile e giugno, secondo i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha contagiato almeno 13 persone. Il batterio al centro del focolaio è la variante Salmonella Enteritidis. Confermati casi in Wisconsin e Minnesota. Secondo il U.S. Department of Agriculture’s Food Safety and Inspection Service, la maggior parte delle vittime ha riferito di avere mangiato pollo congelato farcito con broccoli e formaggio, asparagi e formaggio, prosciutto e formaggio, prodotto fra il 17 febbraio 2015 e il 20 maggio 2015, nella settimana prima che si ammalassero. Non si ha notizia di decessi, ma l'epidemia è stata dichiarata preoccupante ed almeno 10 persone sono state ricoverate in ospedale. La sfida è particolarmente difficile a causa della grande dispersione geografica dei casi. La Food and Drug Administration che sta effettuando rigorosi controlli con il fine di risalire alla fonte comune del pollo che ha scatenato l'epidemia, ha dichiarato in un comunicato stampa che si tratta di un " intenso e faticoso lavoro, che richiede la raccolta, la revisione e l'analisi di centinaia e a volte migliaia di fatture e documenti di trasporto," il che significa che ci vorrebbe più tempo prima che l'agenzia scopra la partita di pollo che sta facendo ammalare le persone. In conclusione la FDA ha inoltre specificato che c'è il concreto rischio che il prodotto è stato commercializzato in catene di supermercati o ristoranti, e non solo, e pertanto la FDA invierà un allerta alimentare avvisando la gente di non mangiarlo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è elevato il rischio che si diffonda anche in Europa, dove in alcuni aereoporti e dogane portuali è scattato il codice rosso.
La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium. Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica.
Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l’ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione.
Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo statunitense, invita i consumatori a prestare la massima attenzione ed a evitare di mangiare pollo congelato farcito indicato nell'allerta. L’altra cosa da ribadire è che il pollo farcito non coinvolto si può mangiare con serenità.
 

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