Vaccino antinfluenzale. E’ la seconda volta in due anni di un imponente blocco dal commercio. Prima di una psicosi generale occorre chiarezza dal Ministero della Salute e dall’Aifa e risposte ai familiari
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Il rischio di una psicosi generale sui vaccini antinfluenzali sussiste ed è concreto, se non ci saranno ulteriori chiarimenti dal Ministero della Salute e dell’AIFA stessa, l’autorità nazionale che proprio nei giorni scorsi ha annunciato il blocco di due lotti dal commercio a scopo cautelativo.
La scelta dell’AIFA, com’è noto segue alcuni casi sospetti di decessi di alcuni cittadini che sarebbero morti a seguito di complicanze e dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale.
Non si tratta però di un caso isolato, quello del ritiro in massa di questo tipo di farmaci.
E’ infatti, la seconda volta in due anni, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che le autorità sanitarie si trovano costrette a ritirare dal mercato lotti del farmaco in questione come il 24 ottobre 2012 quando il Ministero della Salute e L'AIFA disposero il divieto immediato a scopo cautelativo (e in attesa di ulteriori indagini) dell'utilizzo dei vaccini antinfluenzali della Novartis Agrippal, Influpozzi sub unità, Influpozzi adiuvato, Fluad. Divieto di vendita, raccomandazione di “non acquistare né utilizzare” questi vaccini fino a nuova comunicazione in proposito. L'Aifa sulla base della documentazione presentata dall'azienda, stabilì la necessità di ulteriori verifiche circa la qualità e la sicurezza degli stessi, perché questi vaccini potrebbero presentare una aumentata reattogenicità, cioè la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate.
Ancora una volta, quindi, e a distanza di due anni si rendono necessari approfondimenti e verifiche. Fatto sta, che la morte di diversi pazienti lascia più di qualche dubbio che merita di essere immediatamente fugato dal Ministero e dell’AIFA per dare risposte alle famiglie dei defunti e per evitare un blocco delle vaccinazioni per quei soggetti deboli ed immunodepressi cui, in non rari casi, il vaccino potrebbe salvare la vita.
D’altro canto, noi dello “Sportello dei Diritti” ribadiamo l’impegno a coadiuvare tutte quelle famiglie che vogliano conoscere una pronta e certa Verità per la scomparsa dei propri cari.