Xylella. Una commissione indipendente per salvare i nostri olivi e per fugare ogni dubbio da speculazioni. Lo “Sportello dei Diritti” dopo aver lanciato anni addietro l’allarme “punteruolo rosso” per le palme suggerisce nuovamente l’INRA che ci aveva vist
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Troppe voci di speculazioni rischiano di farci arrivare tardi all’obiettivo: quello di salvare i nostri ulivi, patrimonio inestimabile del nostro territorio.
La xylella, questo misterioso e occulto nemico della pianta della pace sta creando un’ondata di panico in tutto il Salento, mentre tardano ad arrivare delle soluzioni certe e definitive che evitino la paventata eradicazione di massa o l’uso indiscriminato di pesticidi.
Per fare qualche analogia con un fenomeno che per certi versi si è rivelato anche più globale di ciò che sta accadendo nella Terra D’Otranto è opportuno ricordare che proprio qualche anno fa, lo “Sportello dei Diritti” fu la prima associazione a lanciare a livello nazionale l’allarme del famigerato “punteruolo rosso” segnalando anche gli studi effettuati all’estero che avevano portato a trovare soluzioni al problema che poi si sono rivelate decisive ed hanno comportato un rallentamento progressivo della diffusione del coleottero.
Questi studi si riferivano alle ricerche del professor Michel Ferry dell'Estacion Phoenix e Ricercatore Scientifico dell’INRA France (che è un istituto internazionale di ricerca pubblica francese) che ci avevano inviato le più recenti, almeno per l’epoca, novità scientifiche in materia elaborate dall’INRA (Institut National de la Recherche Agronomique), a proposito di una sperimentazione che si stava effettuando in Francia ed in Tunisia contro il Punteruolo rosso e che poi sarebbe stata utilizzata come paradigma nella lotta globale al coleottero.
Alla luce di quanto già è accaduto, e trovandoci in un momento come questo nel quale tra commissari vari, incroci di competenze, voci sempre più fondate di speculazioni circa un fenomeno che ha portato una vera e propria psicosi sul territorio e non solo fra gli olivicoltori, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” sarebbe opportuno affidare le indagini e la ricerca di soluzioni a commissioni di esperti internazionali che abbiano una qualche certificazione d’indipendenza.